CHIETI
Anche
quest'anno sono ritornato per le vacanze estive a Chieti, più precisamente in Via
Maiella. Il paesaggio non è cambiato, l'albero di Natale che nel
1960 piantai vicino casa, preservandolo da morte certa, è ormai un
tronco alto e robusto, che si staglia verso il cielo, un grosso
pino.Come tutte le cose cresciute in tranquillità lui è venuto
bello alto tanto che gli operai del comune di Chieti, gli hanno
dovuto tagliare la punta per evitare che strappasse via i fili della
luce del palo del lampione che illumina il giardinetto, davanti casa
mia.Quello stesso palo e quello stesso lampione da cui la luce illuminava la strada tanto tempo fa e il nostro giardino, dove la
sera ci sedevamo al fresco conversando piacevolmente. La famiglia
allora aveva delle regole per ogni periodo dell'anno e essa stessa
veniva vissuta da tutti in armonia.
Toh!! uno sparo!
le cicale che cantavano sulla quercia gigantesca del giardino
accanto al mio, smettono di cantare.....un altro sparo ancora più
forte seguito da una sequenza più serrata di colpi e scoppi
fortissimi.E' l'apertura della festa di San Donato, dice mamma Gina,


il santo degli
Apoplettici che già da due anni è ripartita, secondo tradizione
locale. La festa durerà un paio di giorni e sarà occasione per i
popolani e gli immigrati di ritorno per rincontrarsi tutti insieme
allegramente. Adesso le cicale riprendono a cantare la loro
ossessiva nenia estiva, stasera andremo anche noi alla festa.